Affresco di un fine giornata.


Il selciato è bagnato
la salita si fa sempre più greve
le piante sembrano chinarsi su di me
le luci soffuse delle poche case
fanno capolino dalle saracinesche socchiuse,
qualche cane abbaia per guadagnarsi la zuppa quotidiana.
Ma eccolo,
è là,
nell'oscurità
in fondo al viale
vicino al larice tremante
seduto sulla solita panchina
accovacciato,
fatto su nel suo pastrano nero,
la barba incolta,
la pipa tra le labbra,
lo sguardo fiero,
fisso verso l'orizzonte.
Il vento ha smesso di soffiare
la pioggia di cadere fitta
il nonno mi ha visto
mi aspettava,
un mezzo sorriso
un gesto
e mano nella mano il ritorno a casa.
Il profumo del tabacco
misto all'odore acre dei diversi bicchieri di barbera trangugiati
la voglia di raccontarmi della gioventù andata
l'allegria mista di malinconia.
Il rammarico di un altro giorno passato.


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