Affresco di un fine giornata. Il selciato è bagnato la salita si fa sempre più greve le piante sembrano chinarsi su di me le luci soffuse delle poche case fanno capolino dalle saracinesche socchiuse, qualche cane abbaia per guadagnarsi la zuppa quotidiana. Ma eccolo, è là, nell'oscurità in fondo al viale vicino al larice tremante seduto sulla solita panchina accovacciato, fatto su nel suo pastrano nero, la barba incolta, la pipa tra le labbra, lo sguardo fiero, fisso verso l'orizzonte. Il vento ha smesso di soffiare la pioggia di cadere fitta il nonno mi ha visto mi aspettava, un mezzo sorriso un gesto e mano nella mano il ritorno a casa. Il profumo del tabacco misto all'odore acre dei diversi bicchieri di barbera trangugiati la voglia di raccontarmi della gioventù andata l'allegria mista di malinconia. Il rammarico di un altro giorno passato.
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